Dott. Ing. Cesare Dolcetta Consulente di Direzione Esperto di aziende familiari e studioso di psicoanalisi aziendale |
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XVIII CONGRESSO NAZIONALE S.I.M.P.
SOCIETA' ITALIANA DI MEDICINA PSICOSOMATICA MILANO, 8-11 NOVEMBRE 2001 "IL Significato DELLA VISIONE OLISTICA NELLA MEDICINA MODERNA" Discorso TITOLO : IL SEGRETO DELLA SOPRAVVIVENZA DELLE IMPRESE - DUE CASI DI PATOLOGIA AZIENDALE Buon pomeriggio, << indietro
Vi domanderete sicuramente cosa ci fa un ingegnere qui ad un congresso di medicina psicosomatica ! Sicuramente penserete che gli ingegneri hanno tutti il paraocchi ! eccetera. Io sono qui come ingegnere, dirigente aziendale e psicoterapeuta a portare una mia esperienza che deriva da vita vissuta ed anche sofferta. Il lavoro mi ha portato nel mondo aziendale e più aumentavano le mie responsabilità, più mi accorgevo dell ' importanza del fattore umano e dell ' importanza delle relazioni con i miei collaboratori. Consapevole della mia carenza nel campo umanistico ho deciso quindi di mettermi a studiare, con la stessa curiosità con cui ho studiato le materie scientifiche, anche la psicologia e in particolare la psicologia del profondo per poter comprendere anche i lati più nascosti, più oscuri e più indefiniti del comportamento umano. Più studiavo la psicologia del profondo e le modalità della relazione psicoterapeutica, più mi rendevo conto delle analogie esistenti con il mio lavoro aziendale. In fondo, come in psicoterapia la relazione psicoterapeuta/paziente riesce ad individuare le problematiche del paziente, ad elaborarle con lui e poi a guidarlo in un cammino personale verso la guarigione o meglio verso una individuazione del proprio sé, così anche in azienda un buon dirigente cerca di creare una relazione capo/collaboratore attraverso la quale riesce ad individuare le problematiche dell ' azienda, ed elaborarle mettendole in relazione con le proprie problematiche, per poi guidare i collaboratori verso la soluzione dei problemi o meglio verso la individuazione della missione aziendale, che non è il profitto ( anche se è molto importante è infatti soltanto un mezzo ) ma qualcosa di più profondo che coinvolge anche l ' anima delle persone : è il fine, lo scopo, il senso dell ' esistenza dell ' azienda stessa. Le scuole di management parlano spesso dell ' importanza del fattore umano nelle aziende, ma si limitano ad agire sull ' io aziendale, insegnando varie tecniche per rinforzarlo e per dare al manager tutti gli strumenti gestionali, decisionali e di adattamento alla situazione sempre più dinamica dei mercati e delle organizzazioni. Si parla di allargamento della mansione, di arricchimento del lavoro, di autorealizzazione, ma si parla poco di quale sia la vera missione, il vero scopo dell ' azienda che dovrebbe coincidere con lo scopo del gruppo delle persone facenti parte dell ' azienda stessa. Quando questa missione è autenticamente esplicitata dalla proprietà ed è intimamente condivisa dal management e dai dipendenti, si crea nel gruppo un ' energia molto potente in quanto si mette in moto non soltanto l ' io dei singoli, necessario per l ' adattamento, ma anche il loro sé, i loro desideri più intimi, quella parte libidica, quella parte creativa, quel meccanismo di sfidare se stessi e il mondo circostante. Quando si riesce ad attivare e a governare questa grande energia umana, si è di fronte ad un' azienda sicuramente sana e di successo. Dopo aver dimostrato che anche le aziende sono dei sistemi viventi, intesi come sistemi cognitivi autopoietici, cioè in grado di riprodurre se stessi e dotati di uno schema di organizzazione, di una struttura e di processi, affronto poi il nucleo centrale del lavoro e cioè mi pongo la domanda di quale sia il segreto di sopravvivenza delle imprese. Si può dire in sintesi che è la capacità di integrare tra loro tre processi fondamentali : La capacità di imparare a pensare e a decidere La capacità di adattamento, la flessibilita' La capacità di dare un senso alla propria esistenza, di individuazione della propria missione, di costruzione del sé 1)Per quanto riguarda il primo punto sulla capacità di imparare a pensare e a decidere, si tratta di utilizzare tutte quattro le funzioni della coscienza : il pensiero logico, il sentimento, inteso come la capacità di bloccare il giudizio istantaneo, la sensazione, intesa come potenziamento del pensiero analogico e delle associazioni libere ( tipico del brainstorming ) e l ' intuizione, cioè l ' utilizzo del pensiero laterale che non necessariamente risolve immediatamente il problema, ma lo lascia decantare per poi arrivare alla soluzione creativa. 2)Per quanto riguarda il secondo punto e cioè la capacità di adattamento si è visto che le aziende, come le specie biologiche, sopravvivono più a lungo se sono flessibili, se hanno capacità di apprendere dai proprie successi e insuccessi e se hanno quindi un ' elevata cultura d ' impresa. 3)Il terzo punto, che a mio avviso è il più importante, è l ' identificazione delle persone dell ' azienda nella missione, prendendo coscienza dello scopo e del significato più profondo dell ' esistenza e della vita dell ' azienda stessa. Se domandiamo alla maggior parte degli imprenditori, dei managers o dei dipendenti di un ' azienda quale sia la missione della loro azienda, il più delle volte non lo sanno o danno risposte vaghe e diverse tra di loro o rispondono che è il profitto. Se andiamo a guardare le aziende di successo, ci rendiamo conto che ciò che muove le persone dell ' azienda non è il profitto, che resta purtuttavia un importante mezzo, ma uno scopo più profondo e più intimo che è analogo al processo di individuazione del sé aziendale. Il profitto per le aziende è infatti come il cibo per una persona : le persone evolute non vivono per mangiare ma mangiano per vivere. Si potrebbero citare esempi famosi di forte identificazione delle persone nella missione dell ' azienda fino a diventare dei simboli collettivi : Black e Decker - utensili e accessori per il fai da te. Campbell - mettere in scatola minestre per la distribuzione di massa. Gillette - lamette a perdere per rasoi di massa Ford - che voleva dare agli americani un' auto alla portata di tutti, diceva : solo quanto siamo in grado di dare agli altri, ha un vero valore nel tempo. Parker - che diceva : le nostre penne sono destinate a scrivere in tutte le lingue del mondo. e molte altre Secondo questa concezione, il tema centrale dell ' esistenza delle aziende è primariamente la costruzione del sé inteso come missione, e le patologie aziendali si potranno in quest ' ottica ricondurre non tanto a conflitti irrisolti ( concetto freudiano ), quanto a fallimenti più o meno rilevanti nel processo di costruzione del sé ( concetto junghiano ). Se nel passato infatti le aziende avevano problematiche paragonabili a pazienti nevrotici, dotati cioè di un io relativamente forte e strutturato e soffrivano di conflitti tra i loro desideri e i vincoli esterni, oggi assistiamo prevalentemente a problematiche aziendali che assomigliano di più a pazienti con disturbi di personalità di tipo borderline o narcisistico, in cui l ' inconsistenza del sé, della propria identità appare il tratto patologico di gran lunga più importante. Il lavoro è stato completato con l ' illustrazione di due casi di patologia aziendale, casi da me vissuti nella duplice veste di manager e di psicoterapeuta aziendale. E ' interessante osservare che oltre a descrivere la storia, le relazioni tra i soci e l ' azienda, i disagi, le problematiche, la patologia e i possibili rimedi, è stata fatta un ' analisi simbolica e psicosomatica delle patologie più ricorrenti dei soci in correlazione con la patologia aziendale. Ad esempio nel caso dell ' azienda di famiglia dove ho lavorato per più di 20 anni ho potuto osservare che i soci che detenevano il potere andavano incontro a infarto al miocardio, che, interpretata secondo i più moderni studi di eco-biopsicologia, consiste nel vivere il moto affettivo come pericoloso, con un eccessivo autocontrollo, che impedisce al flusso delle emozioni di scaricarsi adeguatamente. In queste persone vi è quindi una profonda necessità inconscia di riscoprire l ' importanza della vita emotiva, che però è tenuta a bada da un ' eccessiva valutazione della " testa " e del " potere " visto come sola necessità esistenziale o come unica modalità difensiva. Se analizzo invece la patologia ricorrente nei soci che hanno subito il potere dei membri dominanti, troviamo un linfoma ( tumore del sistema immunitario ) e un melanoma al viso. In entrambi i casi si tratta di un attacco alla propria identità. Quello che più mi ha colpito è che queste patologie individuali erano strettamente correlate con la patologia aziendale di fondo in un periodo di difficile passaggio generazionale : il passaggio da una fase caratterizzata da grandi valori umani ed affettivi trasmessi ai collaboratori ad una fase di totale crisi di identità. In conclusione penso che da questa mia esperienza di applicazione del metodo psicoanalitico alle aziende che si trovano in condizioni di disagio o in certi casi addirittura in vere e proprie crisi esistenziali, possa offrire ai nuovi imprenditori, ai consulenti aziendali più evoluti e anche ai semplici investitori una nuova modalità di analisi delle possibilità di successo delle aziende, per capire se sono destinate a morire o se invece sono destinate a sopravvivere o se addirittura potranno diventare immortali, cioè dei simboli mitici che faranno parte dell ' inconscio collettivo. |